Le chiamate indesiderate sono diventate una vera e propria piaga dell’era delle telecomunicazioni. È sufficiente che squilli il telefono e d’istinto si tende a rispondere, ma spesso ci si ritrova davanti a un call center che propone l’ennesima offerta o a una voce robotica che cerca di convincerci ad acquistare un servizio. Il telemarketing selvaggio sembra essere un metodo invasivo che non si riesce a fermare. In molti casi tende a violare la privacy degli utenti per poi sfociare in truffe e frodi. Ma perché questa pratica continua ad essere utilizzata nonostante le numerose lamentele? Che fine ha fatto la tanto attesa seconda versione del Registro Opposizioni? E soprattutto, cosa possiamo fare per difenderci da queste chiamate indesiderate?
Il telemarketing selvaggio rappresenta una strategia di marketing diretto che consiste nel contattare telefonicamente potenziali clienti senza aver ottenuto il loro consenso preventivo. Gli operatori si avvalgono di elenchi di numeri telefonici acquisiti da aziende specializzate o ottenuti attraverso l’uso di metodologie automatizzate. Questa pratica è ampiamente diffusa grazie ai costi relativamente bassi e alla possibilità di raggiungere un vasto pubblico di potenziali clienti, spesso aggirando le leggi sulla privacy e sulla concorrenza. È importante sottolineare che l’applicazione di controlli e sanzioni nei confronti degli operatori irregolari risulta spesso un processo complesso.
Nonostante le innovazioni apportate dall’AI nel campo del marketing e il recente ingresso in vigore del nuovo Codice di condotta, il fastidioso fenomeno del telemarketing selvaggio continua a infastidire gli utenti. Il Codice, approvato dal Garante della privacy, prevede una serie di misure per contrastare queste pratiche invasive, come la creazione di una black-list, la definizione dei ruoli e delle responsabilità delle imprese e dei call center, l’obbligo di acquisire il consenso specifico degli utenti e l’introduzione di sanzioni per i contatti illegittimi. Tuttavia, nella pratica, queste misure stanno incontrando diverse difficoltà.
Il Registro delle Opposizioni rappresenta uno strumento che offre agli utenti la possibilità di contrastare le chiamate indesiderate mediante la revoca dei consensi precedentemente concessi. Gli operatori quindi sono tenuti a consultare il Registro prima di avviare campagne pubblicitarie. Tuttavia, uno degli ostacoli principali riguarda i tempi di applicazione che si rivelano spesso eccessivamente lunghi.
Inoltre, si riscontrano difficoltà nell’ottenere un accordo tra le diverse parti coinvolte riguardo alle modalità di applicazione del Codice. Le grandi aziende pubblicitarie mostrano riluttanza a limitare le proprie attività, mentre molti operatori continuano ad adottare tecniche elusive come l’utilizzo di numeri esteri per mascherare le chiamate. Inoltre, le difficoltà di controllo e sanzione oltreconfine rendono difficile l’applicazione delle norme italiane.
Per proteggersi dalle fastidiose telefonate indesiderate, esiste la possibilità di registrarsi presso il Registro delle Opposizioni. L’iscrizione permette di annullare i consensi precedentemente concessi per il telemarketing e la condivisione dei dati personali con terze parti a fini promozionali. Una volta effettuata l’iscrizione, si riceveranno solamente chiamate autorizzate relative a contratti attivi o cessati da non più di 30 giorni, e quelle per cui l’interessato ha rilasciato un apposito consenso successivamente alla data di iscrizione al RPO. È possibile procedere all’iscrizione tramite tre modi:
– Compilando un modulo disponibile sul sito dedicato del Registro;
– Contattando il numero verde apposito 800 957 766 da fisso oppure 06 42986411 da mobile;
– Inviando l’apposito modulo all’indirizzo iscrizione@registrodelleopposizioni.it.
Un altro modo per difendersi è utilizzare app filtro disponibili per iOS e Android. Queste applicazioni consentono di creare una black-list di numeri da bloccare automaticamente, evitando che il telefono squilli o che si ricevano notifiche. Le app si basano sulle segnalazioni degli utenti, che possono condividere i numeri sospetti o molesti con un gruppo online. In questo modo, le app sono in grado di riconoscere e filtrare le chiamate spam in base al database creato dagli utenti stessi. Alcune delle app più popolari per bloccare le chiamate indesiderate sono Call Blocker 4+, Call Control e Truecaller.
Un’alternativa potrebbe essere quella di bloccare automaticamente le chiamate dei numeri non presenti in rubrica. Questo metodo si dimostra altamente efficace nel bloccare le telefonate indesiderate da parte di operatori commerciali e telemarketer, garantendo una protezione completa. Tuttavia, comporta il rischio di perdere chiamate importanti da parte di amici, colleghi o da potenziali clienti non salvati in rubrica.
In conclusione, purtroppo non esistono soluzioni perfette per fermare completamente le telefonate indesiderate, ma è possibile adottare diversi escamotage per mitigarne l’incidenza. Iscriversi al Registro delle Opposizioni e utilizzare app filtro sono strumenti utili per proteggersi da queste chiamate indesiderate. La lotta contro il telemarketing selvaggio richiede un impegno comune di istituzioni, operatori e utenti per trovare soluzioni più efficaci e garantire una comunicazione rispettosa della privacy e dei diritti degli utenti.
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