Visitaly, la piattaforma digitale dedicata alla promozione del turismo italiano, ha recentemente integrato un avanzato assistente virtuale basato su intelligenza artificiale. A firmare lo sviluppo è Glik, azienda leader in soluzioni business e innovazione digitale. Il nuovo chatbot si chiama Mercurio Viaggiatore ed è stato progettato per guidare gli utenti alla scoperta dell’Italia come un vero compagno di viaggio intelligente. Alla base del progetto c’è la potenza e l’affidabilità di Google Cloud, che garantisce scalabilità, sicurezza e performance elevate.
Abbiamo intervistato Roberto Calzavara, referente Glik per il progetto AI, e Ciro D’antuono, responsabile prodotto di Visitaly, per capire com’è nato, come funziona e dove porterà questo nuovo esempio concreto di sviluppo chatbot intelligente.
Ciro D’antuono: Il nostro obiettivo con Visitaly è sempre stato quello di rendere la scoperta del territorio italiano facile, coinvolgente e accessibile. Volevamo offrire ai visitatori uno strumento interattivo e sempre disponibile per ricevere suggerimenti di viaggio, informazioni sulle località, esperienze autentiche. L’idea di integrare un assistente AI è nata quindi per migliorare l’esperienza utente, ridurre i tempi di ricerca e aumentare il coinvolgimento.
Roberto Calzavara: Dal lato tecnico, abbiamo visto subito un grande potenziale: lo sviluppo di un chatbot basato su intelligenza artificiale addestrato su un dataset altamente verticalizzato, focalizzato sul turismo italiano. L’obiettivo era costruire un agente conversazionale capace di comprendere e rispondere con un linguaggio naturale e la flessibilità necessaria per adattarsi a diverse esigenze informative e linguistiche. Il motore scelto per supportare l’infrastruttura AI è Google Cloud, garanzia di affidabilità e prestazioni elevate.
Ciro D’antuono: L’assistente AI è integrato nell’interfaccia della piattaforma ed è progettato per rispondere alle domande più frequenti, suggerire località meno conosciute, creare itinerari su misura e proporre esperienze in base alle preferenze dell’utente. È un vero compagno di viaggio virtuale, pensato per assistere sia il turista italiano che quello internazionale.
Roberto Calzavara: Abbiamo utilizzato un modello linguistico di ultima generazione (LLM), ottimizzato tramite un processo di fine-tuning su contenuti turistici locali. Questo ha permesso all’intelligenza artificiale di acquisire una profonda conoscenza del contesto. La soluzione è multilingue, facilmente scalabile e integrabile. In più, abbiamo lavorato molto sull’usabilità, per garantire interazioni fluide e pertinenti, anche su dispositivi mobile.
È comune sentire parlare di multicanalità e omnicanalità come se fossero sinonimi, ma in realtà rappresentano due approcci distinti. La multicanalità si focalizza sull’utilizzo di più canali che però operano spesso in modo indipendente. Ogni canale è gestito autonomamente e ha una sua strategia e i suoi obiettivi, con il vantaggio di massimizzare la copertura e presidiare diversi spazi di mercato.
L’omnicanalità, invece, integra tutti i canali in un unico ecosistema, in cui ogni punto di contatto è connesso agli altri per offrire al cliente un’esperienza davvero fluida e senza interruzioni. Si tratta quindi di un’evoluzione della multicanalità, che però non può esistere senza una solida base multicanale. In altre parole, prima di costruire un’esperienza omnicanale, è necessario saper presidiare efficacemente ogni canale in modo strategico.
Ciro D’antuono: Dal punto di vista della user experience, era fondamentale che l’AI si integrasse in modo naturale nell’interfaccia di Visitaly. La sfida è stata anche gestire l’equilibrio tra automazione e controllo: volevamo che l’utente percepisse il valore aggiunto dell’AI, senza sentirsi in balia di un sistema troppo “automatizzato”. I test di usabilità sono stati fondamentali.
Roberto Calzavara: Uno dei punti chiave è stato trovare il giusto tono di voce, doveva essere informativo, ma anche accogliente, coinvolgente e coerente con la comunicazione turistica. Una sfida tecnica fondamentale è stata quella di confinare il chatbot entro il dominio informativo definito dai contenuti di Visitaly, garantendo risposte affidabili, pertinenti e coerenti ed evitando dispersioni informative. Infine, abbiamo affrontato il problema dell’ambiguità nelle domande degli utenti, adottando meccanismi di chiarimento e affinamento del contesto. Infine, l’implementazione della comprensione multilingua ha richiesto uno sforzo ulteriore per garantire la qualità dell’esperienza anche per chi viaggia dall’estero.
Ciro D’antuono: Dopo poche settimane dal lancio, abbiamo osservato un aumento del tempo medio di permanenza sulla piattaforma, una crescita delle interazioni e un miglioramento nel tasso di soddisfazione degli utenti. In molti hanno apprezzato la velocità nel ricevere risposte personalizzate, la scoperta di località che non conoscevano e la maggiore facilità d’uso in diverse lingue, che rende l’esperienza accessibile anche ai turisti internazionali.
Roberto Calzavara: Dal lato tecnico, monitoriamo costantemente le performance dell’AI, grazie a un sistema di feedback loop che ci permette di affinare continuamente le risposte. I dati mostrano un’alta precisione nella comprensione delle domande e un tasso di escalation verso operatori umani molto basso: segno che il sistema è percepito come utile e affidabile.
Ciro D’antuono: L’AI diventerà il primo punto di contatto per ogni viaggiatore, sia italiano che straniero. Non sarà solo un assistente, ma un vero ambasciatore digitale del territorio, capace di ispirare, consigliare e guidare ogni utente nel suo viaggio ideale attraverso l’Italia.
Roberto Calzavara: Stiamo lavorando a nuove funzionalità come gli itinerari dinamici personalizzati e raccomandazioni in tempo reale basate su dati comportamentali. Vogliamo anche introdurre l’interazione vocale, per rendere l’esperienza ancora più intuitiva e naturale. Guardando al futuro, puntiamo a rendere l’assistente AI capace di integrare contenuti provenienti da fonti esterne in tempo reale, come eventi locali o meteo.
L’intelligenza artificiale non è più fantascienza. Grazie alla collaborazione tra Visitaly e Glik, oggi è una realtà concreta al servizio del turismo italiano. Una tecnologia che migliora la customer experience e dimostra le infinite possibilità offerte da un’azienda specializzata nello sviluppo chatbot e nell’implementazione di soluzioni intelligenti.
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Mercurio Viaggiatore è un assistente virtuale basato su intelligenza artificiale sviluppato da Glik per Visitaly. Utilizza un modello linguistico avanzato, ottimizzato su contenuti turistici italiani, per offrire risposte personalizzate, suggerimenti di viaggio e itinerari su misura. È integrato nella piattaforma Visitaly e disponibile in più lingue.
Un chatbot AI migliora l’esperienza utente offrendo assistenza 24/7, suggerimenti personalizzati e informazioni in tempo reale. Riduce i tempi di ricerca, aumenta il coinvolgimento degli utenti e supporta sia turisti italiani che internazionali.
Glik ha progettato e implementato l’assistente AI, curando l’addestramento del modello linguistico, l’integrazione con la piattaforma Visitaly e l’ottimizzazione dell’esperienza utente. Ha utilizzato Google Cloud per garantire scalabilità, sicurezza e performance elevate.
Sì, l’assistente AI di Visitaly è multilingue, progettato per assistere turisti da tutto il mondo, offrendo informazioni e suggerimenti in diverse lingue per un’esperienza inclusiva e accessibile.
Sì, Glik sviluppa soluzioni basate su intelligenza artificiale per diversi settori, offrendo consulenza personalizzata e implementazioni su misura per migliorare l’efficienza e l’innovazione aziendale.
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