ChatGPT non sarà più privo di pubblicità. Quello che fino a ieri era percepito come un bastione “ad-free” sta per cambiare, segnando una svolta epocale nel settore dell’intelligenza artificiale generativa. Nella versione Beta dell’app Android sono emersi codici inequivocabili che parlano di “search ads”, caroselli di prodotti e contenuti sponsorizzati, segnando l’avvio di un nuovo paradigma commerciale.
Per le aziende, questa non è solo una notizia tecnologica: è l’apertura di un potenziale canale di acquisizione clienti fino ad oggi inesplorato. Analizzando le mosse di OpenAI, diventa chiaro che la pubblicità su ChatGPT non è un “extra”, ma una tappa inevitabile per garantire la sostenibilità di una piattaforma che ormai conta centinaia di milioni di utenti.
Le indiscrezioni parlano di formati integrati direttamente nell’esperienza conversazionale dell’utente. Possiamo immaginare caroselli di prodotti, annunci legati alle ricerche e contenuti sponsorizzati contestuali. Inizialmente, questi annunci saranno destinati agli utenti della versione gratuita, rispondendo a query di ricerca o richieste legate allo shopping e alla comparazione di prodotti.
Il modello freemium che OpenAI sembra voler adottare richiama quello dei social media: accesso gratuito in cambio di esposizione pubblicitaria, con piani a pagamento (Plus o Pro) che offriranno un’esperienza pulita dagli annunci. Questo approccio permette di mantenere alto l’engagement e al contempo creare una fonte di ricavi indispensabile per sostenere la tecnologia.
Il successo di ChatGPT ha un costo enorme. Con oltre 800 milioni di utenti settimanali, i costi computazionali e infrastrutturali sono elevatissimi. Secondo le stime, OpenAI potrebbe accumulare fino a 115 miliardi di dollari di debiti prima di diventare profittevole, con costi infrastrutturali che potrebbero superare i 1.400 miliardi di dollari nei prossimi otto anni.
In questo contesto, la pubblicità diventa una leva obbligata per finanziare data center, ricerca e sviluppo. Non si tratta di una scelta puramente commerciale: è una strategia necessaria per garantire continuità, competitività e innovazione senza ricorrere a un aumento eccessivo dei prezzi o a una quotazione in borsa immediata.
Sam Altman, CEO di OpenAI, inizialmente definiva gli annunci come una “last resort”, ma la prospettiva è cambiata. Ora li considera una reale opportunità di business, citando Instagram come esempio positivo di integrazione di advertising senza compromettere l’esperienza utente.
L’assunzione di oltre 600 ex dipendenti di Meta indica chiaramente che OpenAI punta a costruire una piattaforma pubblicitaria sofisticata e competitiva. Le nuove funzioni di shopping e ricerca prodotti suggeriscono un approccio strutturato, dove i link sponsorizzati e i programmi di referral diventeranno strumenti concreti di monetizzazione.
Per le imprese, l’introduzione della pubblicità su ChatGPT apre scenari innovativi. Presto, sarà possibile inserire prodotti direttamente nelle risposte conversazionali dell’IA, accedendo a un pubblico altamente qualificato. A differenza di una ricerca Google classica, ChatGPT possiede dati contestuali sulle intenzioni degli utenti, permettendo un targeting più preciso e, in teoria, conversioni più elevate.
Le aziende devono prepararsi monitorando l’evoluzione della SEO verso la GEO (Generative Engine Optimization) e valutando l’inserimento di budget specifici per piattaforme AI. Questo è il momento per trasformare un cambiamento tecnologico in vantaggio competitivo.
Il customer journey è il percorso completo che porta un potenziale cliente dalla scoperta di un brand alla conversione. Oggi questo percorso non è più lineare: gli utenti si muovono tra vari touchpoint digitali influenzati da contenuti personalizzati, AI e piattaforme come social, motori di ricerca e video.
Il funnel tradizionale è statico e lineare, mentre il customer journey moderno è dinamico e frammentato. Le decisioni di acquisto avvengono attraversando canali diversi, con continui salti tra streaming, scrolling, ricerca e shopping. Questo rende necessarie strategie flessibili e basate sui dati.
Lo studio BCG identifica quattro comportamenti determinanti nel customer journey moderno:
Streaming: consumo continuo di contenuti video e audio.
Scrolling: esplorazione rapida sui feed social.
Ricerca evoluta e multimodale.
Shopping fluido e multi-touchpoint.
Questi comportamenti influenzano ogni fase del percorso cliente, dalla scoperta alla conversione.
Per adattarsi, le aziende devono integrare dati, automazioni e contenuti personalizzati. È essenziale presidiare streaming, social feed, motori di ricerca e touchpoint di acquisto, sfruttando strumenti intelligenti che ottimizzano campagne e visibilità.
Perché permette di comprendere come i clienti scoprono, valutano e acquistano prodotti o servizi. Ottimizzare il customer journey significa aumentare lead qualificati, migliorare il ROI delle campagne e potenziare la presenza digitale dell’azienda.
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